EVELIN LA ROCCA

Nata e cresciuta a Picinisco, un bellissimo paese della valle di Comino, in provincia di Frosinone. All’età di 20 anni si è trasferita a Roma. Dopo aver finito gli studi al liceo artistico ed essersi specializzata all’accademia di trucco cine-teatrale come bodypainter lavorando nel cinema, nella moda, nel teatro e nella televisione, ha deciso di rendere questi lavori indelebili diventando Tatuatrice e specializzandosi nello stile ornamentale e botanico.

Crescere a stretto contatto con gli animali e con la natura, ha fatto nascere in lei un’ammirazione per il mondo bucolico e per la sua evidente magia. Parte da qui quindi la scelta dello stile ornamentale legato a queste sensazioni di benessere. I fiori ad esempio sono tipicamente circolari. Cerchi e fiori possono essere combinati per creare un tatuaggio ornamentale, così magicamente la natura e le sue forme si fondono con la geometria e l’arte. Il disegno ornamentale, in particolare il mandala, è lui a cercarti e a trovarti, fondendo la pace della natura con la pace interiore di ciascuno, creando l’ordine e l’omeostasi necessaria ad ascoltare la voce interiore che parla a ciascuno di noi.

Dal 2013 ha lavorato in diversi studi fino a stabilirsi come resident Guest al DREAM SKIN TATTOO di Cristiano Gulia a Sora (FR) e al WHITE GARDEN TATTOO di ROMA. Nel 2021 ha deciso di partecipare al Contest di ornamentale presso URBAN LAND TATTOO EXPO ROMA classificandosi al 1° posto nella categoria BEST ORNAMENTAL. Ha intrapreso così la sua attività concorsuale partecipando ad altri Contest e classificandosi al 1° posto nella categoria BEST ORNAMENTAL nella CASERTA TATTOO CONVENTION.

Nel 2022 ha vinto il 3° posto nella categoria mista TRIBAL/ ORNAMENTAL della CASERTA TATTOO CONVENTION. Sempre nel 2022 si è classifica prima nella categoria BEST ORNAMELTAL nella FIUGGI TATTOO CONVENTION. Tutto ciò l’ha condotto ad essere invitata in qualità di giudice all’ URBAN LAND TATTOO EXPO ROMA in merito alle categorie:TRIBAL, ORNAMENTAL e DOTWORK.

OPERA ESPOSTA

Confine labile

Al centro un ritratto femminile dall’aspetto enigmatico, sintesi armoniosa di dettagli provenienti dal linguaggio del tatuaggio ornamentale e dal blackwork. Il cui capo è coperto da un tessuto decorato da ornamenti geometrici che si fondono con gli elementi architettonici accennati, creando un connubio tra la figura umana e l’architettura che rievoca le basiliche e le cattedrali medioevali italiane. 

Sotto il ritratto è posto un calice simbolo di purezza e redenzione che viene drammaticamente violato dalla presenza di un teschio di volpe, elemento che scatena in chi osserva interrogativi e sospetti. 

Al di sopra della teca è posta un’urna circolare con una falena. Creatura notturna attratta dalla luce ed intrappolata all’interno di un vetro come un’anima in cerca di liberazione eterna. 

L’intera opera è un’allegoria della condizione umana eternamente sospesa tra sacro e profano, tra vita e morte, tra luce ed oscurità.